“I miei fratelli, che erano saliti con me, scoraggiarono il popolo, ma io seguii pienamente il Signore, il mio Dio. In quel giorno Mosè fece questo giuramento: “La terra che il tuo piede ha calcata sarà eredità tua e dei tuoi figli per sempre, perché hai pienamente seguito il Signore, il mio Dio”. E ora ecco, il Signore mi ha conservato in vita, come aveva detto, durante i 45 anni ormai trascorsi ….e ora ecco che ho ottantacinque anni; oggi sono ancora robusto com’ero il giorno in cui Mosè mi mandò; le mie forze sono le stesse di allora, tanto per combattere quanto per andare e venire. Dammi dunque questo monte del quale il Signore parlò quel giorno, poiché tu udisti allora che vi stanno degli Anachiti e che vi sono delle città grandi e fortificate. Forse il Signore sarà con me, e io li scaccerò, come disse il Signore ». Allora Giosuè lo benedisse, e diede Ebron come eredità a Caleb…PERCIÒ… ha avuto Ebron come eredità, fino a oggi: perché aveva pienamente seguito il Signore, il Dio d’Israele.” (Giosuè 14)
Caleb ha forze fisiche, morali e spirituali per combattere e vincere. “Per entrare e uscire”: entrerà, uscirà, troverà pastura, come ogni credente che si affida a Gesù!
Mosè dice “il mio Dio”, anche Caleb dice “il mio Dio”: conoscevano Dio personalmente e non mettevano in dubbio la sua Parola.
Ma la costanza è visibile anche nel coraggio. Dopo tanti anni, proseguire nel deserto non è semplice con figli e nipoti… vedendo che tutti quelli della tua generazione ormai sono morti, compresi Mosè e Aaronne. Ma Caleb continua ad andare avanti con coraggio e a conquistare terreno al nemico. Noi conquistiamo le anime a Cristo, con l’arma del Vangelo della pace e dell’amore di Gesù.
Coraggio! Non ci stanchiamo!