Lamentazioni 1:16-20; 3:54-58 “Sfogare il pianto ai piedi del Signore” Fr. Roberto Vella

 

 

Lamentazioni 1:16-20

16 Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si sciolgono in lacrime,
perché da me è lontano il consolatore,
che può ravvivare la mia vita.
I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato».
17 Sion stende le mani,
ma non c’è nessuno che la consoli;
il SIGNORE ha comandato ai nemici di Giacobbe di circondarlo da tutte le parti.
Gerusalemme è, in mezzo a loro, come una cosa impura.
18 «Il SIGNORE è giusto,
poiché io mi sono ribellata alla sua parola.
Ascoltate, o popoli tutti, e vedete il mio dolore!
Le mie vergini e i miei giovani sono stati portati in schiavitù.
19 Io ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno ingannata;
i miei sacerdoti e i miei anziani nella città hanno esalato l’ultimo respiro,
mentre cercavano cibo
per poter sopravvivere.
20 Guarda, SIGNORE, come sono angosciata! Le mie viscere si commuovono,
il cuore mi si sconvolge in seno,
perché la mia ribellione è stata grave.
Fuori, la spada mi priva dei figli; dentro, è la morte.

Lamentazioni 3:54-58

54 Le acque salivano fin sopra il mio capo;
io dicevo: «È finita per me!»
55 Io ho invocato il tuo nome,
o SIGNORE,
dal fondo della fossa;
56 tu hai udito la mia voce;
non chiudere l’orecchio al mio sospiro, al mio grido!
57 Nel giorno che io ti ho invocato ti sei avvicinato;
tu hai detto: «Non temere!»
58 O Signore, tu hai difeso la mia causa,
tu hai redento la mia vita.


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